Studiare: un diritto garantito dallo Stato!

In Italia, di solito, a 18 anni i ragazzi che non hanno avuto “incidenti di percorso” lungo la loro carriera scolastica frequentano la quarta superiore. Questo dato è interessante perché fa capire bene che, anche sul fronte della formazione, noi care leavers dobbiamo affrontare alcune sfide in più rispetto ai nostri coetanei che vivono con i loro genitori.
Prima di tutto perché, se a 18 anni dobbiamo uscire da un percorso di affidamento in comunità o in famiglia affidataria, questo significa che dobbiamo trovare un modo per vivere in autonomia, e non sempre le istituzioni ci offrono aiuti adeguati a sostenerci in questo difficile percorso… Poi, perché se siamo impegnati a cercare modi per mantenerci da soli, comprensibilmente facciamo fatica a stare dietro alla scuola e magari, a un certo punto, ci sentiamo costretti a “mollare”. Così, se una modesta percentuale di noi magari riesce comunque a diplomarsi, sono davvero pochi i care leavers che riescono ad iscriversi anche all’università, quando lo desiderano.
Studiare, però, è nel nostro Paese un diritto, di cui il Ministero dell'Istruzione dovrebbe farsi garante (Il comma 181 punto f della legge 107 del 2015). Attraverso il diritto allo studio, infatti, lo Stato sancisce che ognuno ha diritto di accedere e di avere successo nel proprio percorso formativo, a prescindere dalla sue condizioni socio-economiche di partenza.
Più facile a dirsi che a farsi, forse. Soprattutto quando si è care leavers, non è facile far valere i propri diritti. Tuttavia, nonostante la situazione non sia sempre facile, esistono delle risorse che a volte non conosciamo, perché semplicemente non veniamo opportunamente accompagnati alla scoperta di occasioni e opportunità che potrebbero fare al caso nostro. Proviamo allora a raccogliere, in questa sezione, alcune risorse che speriamo possano esserti utili.

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Prima di tutto... Come scegliere la scuola?

Ti sembrerà forse una banalità, ma… Tu, come hai scelto l’indirizzo della scuola superiore alla quale ti sei iscritto? Quali criteri intendi seguire, invece, se ancora non lo hai fatto? Ci hai mai pensato?
Scegliere che scuola frequentare una volta terminate le medie non è facile, perché a quell’età siamo tutti ancora lontani dal conoscerci a fondo, sapere quello che ci piace e ciò in cui ci sentiamo bravi. Se, quindi, questo passaggio si può dire delicato per tutti, ancora una volta per noi care leavers rappresenta un momento spesso fortemente condizionato dalle nostre storie di vita.
Molti di noi care leavers, infatti, alle superiori scelgono – o, meglio, vengono spinti a scegliere – indirizzi tecnici o corsi professionalizzanti. Questo perché spesso chi ci accompagna nei nostri percorsi “fuori famiglia” (educatori, assistenti sociali) ci sprona a intraprendere strade che ci permettano di imparare presto un mestiere in modo tale che, a 18 anni, quando sarà il momento di uscire dal sistema di accoglienza, abbiamo acquisito competenze che, si spera, possano agevolarci nell’inserimento nel mondo del lavoro e, quindi, ci permettano di trovare le risorse per essere indipendenti.
Di base, il ragionamento ha senso, non sembra avere nulla di sbagliato, ma… Cosa ne è del nostro diritto all’autodeterminazione? Del nostro diritto di scegliere, in base alle nostre inclinazioni, aspirazioni e ambizioni, quale progetto di vita intraprendere?
Non tutti, ovviamente, devono per forza andare all’università, se non lo desiderano. Il problema è, però, che alcuni care leavers vorrebbero, ma vengono scoraggiati dai molti ostacoli che già devono affrontare nella loro vita quotidiana.
Spesso l’università per noi care leavers semplicemente non è né un’idea, né un’opzione. Non viene minimamente presa in considerazione, neanche da chi dovrebbe incoraggiarci a “fiorire” ed esprimerci al massimo delle nostre potenzialità. Eppure, la scelta non dovrebbe dipendere mai dalle nostre condizioni socio-economiche di partenza. Vi ricorda qualcosa?

Bene, ora che abbiamo fatto questa premessa – un po’ polemica forse, ma a ragione, visto che quando subiamo certe ingiustizie, a volte, neanche ce ne rendiamo conto – andiamo sul pratico. Come scegliere la scuola alla quale iscriversi?
Ecco qualche piccolo consiglio, magari banale ma non scontato:

  • Approfitta dei servizi di orientamento attivi nella tua scuola: di solito in seconda/terza media si fanno alcune attività di autoconoscenza e autoconsapevolezza – come ad esempio test attitudinali di diverso tipo – con il fine di capire meglio le proprie inclinazioni, i propri interessi e le proprie abilità
  • Approfitta dei servizi di orientamento attivi nelle altre scuole: di solito le scuole superiori organizzano degli open day (giornate “porte aperte”) durante i quali si presentano ai loro potenziali nuovi iscritti… vacci, ti aiuteranno a informarti meglio!
  • Tieni conto di ciò che ami fare, perché studiare materie che non sopporti per 5 anni è sia eterno che rischioso
  • Ricordati che qualunque scelta tu faccia – liceo o professionale – potrai comunque sempre iscriverti all’università
  • Sii onesto con te stesso: valuta in base alle tue reali capacità, alle tue attitudini e alla tua voglia di studiare materie più o meno teoriche o pratiche il tipo di scuola che vorrai frequentare, senza “adagiarti sugli allori”, ma anche senza strafare
  • Ricordati: la scelta è tua, perché la vita è la tua… Ma in ogni caso non è una scelta irreversibile o che ti condiziona per tutta la vita

E se dopo qualche anno ti rendi conto che la scuola che avevi scelto non fa per te?
Niente panico. Si può sempre cambiare. Infatti, la richiesta di trasferimento può essere avanzata in qualunque momento dell’anno scolastico, anche se sarebbe meglio presentare l’istanza entro marzo, se non appena terminato il primo quadrimestre. Questo perché, soprattutto nel caso in cui al trasferimento corrisponda anche un cambiamento di indirizzo di studio, è probabile che lo studente debba sostenere un esame integrativo di idoneità, finalizzato alla valutazione delle sue competenze nelle materie di indirizzo del nuovo percorso scelto. In ogni caso, il passaggio da un indirizzo scolastico a un altro può avvenire anche dopo la prima superiore, ovvero in qualunque anno si stia frequentando.
Se, invece, per qualunque ragione a un certo punto del tuo percorso hai dovuto “mollare”, sappi che puoi sempre riprendere gli studi per diplomarti, anche se lavori. Prova a cercare nella tua città quali sono le scuole serali disponibili, prima di tutto cercando fra quelle statali (quindi non a pagamento!).
Un altro consiglio che possiamo darti, nel caso in cui – come molti care leavers – ti dovessi trovare a finire le superiori mentre stai ancora studiando per prendere il diploma, è quello di cercare nella sezione “borse di studio” del sito della tua Regione se ci sono contributi disponibili per i ragazzi delle superiori.

 

E a proposito di borse di studio…

Come abbiamo detto, spesso per noi care leavers l’università non è neanche un’idea, perché troppe sono le incombenze della vita adulta che ci cadono sulle spalle a 18 anni e un giorno e – diciamocelo – pensare di intraprendere un percorso formativo di questo tipo quando stiamo ancora cercando un modo per mantenerci ci sembra quasi impossibile e sicuramente molto dispendioso. Questo, però, dipende anche dal fatto che né a scuola, né tantomeno in comunità – magari in famiglia affidataria sì, nei casi più fortunati – noi ragazzi veniamo accompagnati in un percorso di orientamento che ci aiuti a prendere consapevolezza di quelle che sono le opportunità garantite dal diritto allo studio in Italia. Infatti, nel nostro Paese proseguire gli studi può essere magari faticoso, ma non impossibile. Lo Stato, infatti, mette a disposizione dei suoi studenti borse di studio universitarie per chi ha un ISEE che si aggira intorno ai 20000€, oltre ad esoneri totali o parziali dal pagamento delle tasse in base a requisiti di reddito e merito. I dati cambiano di Regione in Regione e, a volte, anche in base all’ateneo scelto: ti consigliamo, quindi, una volta individuata l’università e il corso che intendi frequentare, di informarti più precisamente online.
Fidati di noi: non desistere, ci sono diverse opportunità che possono aiutarti a inseguire i tuoi sogni; ciò che ti occorre, però, è un po’ di impegno nel cercare informazioni o richiederle – per esempio negli uffici dedicati al diritto allo studio, che ogni università ha – e, eventualmente, ricordati che puoi farti aiutare da qualcuno (ricordati che puoi sempre scrivere al referente della sede di Agevolando più vicina a te!).
Ecco una utile panoramica sulle possibilità di formazione post-diploma nel nostro Paese: percorsi post-diploma MIUR.

 

Non solo università

Per proseguire gli studi dopo il diploma e specializzarsi non esistono solo Università e Accademie, ma esistono anche corsi professionalizzanti erogati da aziende, privati ed enti pubblici, talvolta gratuiti o a prezzi agevolati per i giovani in cerca di un’occupazione (es. corsi per diventare OSS, addetti alle vendite, pizzaioli, magazzinieri…), i quali prevedono spesso anche tirocini o stage formativi.
Anche in questo caso, le offerte dipendono spesso dal territorio nel quale ci si trova. È sempre importante che tu sia attivo nella ricerca di informazioni e che ti faccia aiutare da qualcuno, se ne hai bisogno.